"La voce di Gigli fu eccezionalmente portante, benché il sua volume non fosse grande. Ci sono tante testimonianze convincenti di questo portare stra-ordinario, come per esempio i concerti al Padiglione della Fiera di Helsinki e al Forum di Copenaghen. In queste occasioni anche gli ascoltatori seduti agli estremi angoli della sala potevano sentire il suo canto senza difficoltà."
Cari amici, questa bella frase lascia intendere quale sia il reale problema che affligge il Canto dei nostri giorni: si tende sempre più a scambiare la cosiddetta "voce che corre" o "voce che viaggia" o "voce che cammina" o per dirla nel vecchio gergo "voce in punta" con la spinta di forza. Mettetevelo in mente: una voce larga e grossa priva di armonici (che non risuona nei punti giusti) avrà sempre un timbro aggressivo, tenderà a storpiare la Musica e prima o poi arrecherà danno all'urlatore di turno. Viceversa, anche una voce "piccola" ma "ben messa" (cito le parole dei miei Maestri), viaggerà molto bene a bucherà fino ad arrivare nell'ultimo nascosto angolino recondito dei Teatri. Quindi cari Studenti di Canto evitate di fare la "voce grossa e larga" e studiate suoni belli e che vengano prodotti senza sforzo alcuno! (Ringraziamo il sito su Beniamino Gigli)
Un saluto cordiale, M° Astrea Amaduzzi
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