Introductory Lesson by Beniamino Gigli, London December 1946
Lezione introduttiva di Beniamino Gigli, Londra dicembre 1946
(Trad. it., dall'inglese, di Mattia Peli - Pres. del CISBI, Centro Internazionale di Studi per il Belcanto Italiano "Beniamino e Rina Gigli" di Recanati)Era il 1946.
Ecco cosa avveniva in Italia e nel mondo:
Si conclude il processo di Norimberga,
Ad Antibes (Francia) viene fondato il Museo Picasso, dove l'autore eseguirà dei murales.
Hermann Hesse riceve il Premio Nobel per la letteratura.
Schoenberg compone il Trio per Archi Op. 45.
Bartali vince per la terza volta il giro d'Italia.
In Europa si diffonde il boogie-woogie.
Negli USA viene lanciata la moda del bikini.
In Italia viene brevettata la Vespa.
Prima schedina totocalcio. Una colonna da indovinare, al costo di 30 lire!
Il 2 giugno l’Italia diventa una Repubblica: In questo giorno (e nel successivo) si tenne un referendum per chiedere al popolo italiano quale forma di stato intendesse dare al Paese liberato dalla dittatura fascista e dall'occupazione nazista.
Il 31 dicembre – Il Presidente statunitense Harry Truman proclama ufficialmente la fine delle ostilità della Seconda Guerra Mondiale
Benché la Guerra avesse creato un disastro generale nelle arti come che nella vita sociale, Gigli continuava ad essere un grande Ambasciatore del Belcanto Italiano nel mondo, e proprio nel Dicembre del 1946 tenne una lezione a Londra.
Ne riportiamo integralmente il testo, che suggeriamo leggere con grande attenzione, perché questa lezione rappresenta un magistrale preziosissimo documento sulla Tecnica Vocale Italiana per tutti gli studenti di Canto Lirico nel mondo.
Per confrontare facilmente la traduzione (testo inglese e italiano) abbiamo usato una tabella che ne renda il confronto agevole in ogni sua parte.
Il grande Tenore italiano Beniamino Gigli |
Introductory
Lesson by Beniamino Gigli,
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Lezione introduttiva di Beniamino Gigli, Londra dicembre 1946
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VOCALI ITALIANE E
SUONI VOCALICI
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ALL THE CELEBRATED
singers of the past, other than Italian, such as Sims Reeves, Charles Santley,
Emma Albani, Marcella Sembrich, Nellie Melba, Victor Maurel, Marcel Journet,
Dinh Gilly, and others, not only were well acquainted with the Italian
language but knew from experience that the so-called Italian vowels A, E, I,
O, U (or rather, the five vowels as conceived and pronounced by the Italians)
constitute the "true basis" of voice and song, that is, of the Bel
Canto. They all knew that in order to sing well a sound knowledge of Italian
is indispensable - that is, a knowledge of the language as spoken by the
Italians themselves, a language that knows no other vowel sounds than the
above-mentioned (and of course modifications thereof), that has no nasal, no
guttural, and no harsh sounds whatever. The Italian talks with these five
vowels both in their purest form, and with slight modifications thereof for
the purposes of greater expression and accentuation, according to
circumstances. Furthermore, the Italian's conception of these five vowels in
relation to his own spoken language demands imperatively that they be
produced on a clear and flowing basis. A good Italian singer - a product of
the real School, one and only, "speaks" as he sings for the
aforesaid five pure fluid vowels, which for convenience sake are called
Italian, or classic, but which as a matter of fact are found in practically
every language of civilized and uncivilized peoples, although not always, or
shall we say rarely, if at all, under the same purity of form and colours and
accentuation as known to the Italian.
I also share the view
that good singing must be based on the five vowels, a, e, i, o, u, in their
purest form, and modifications thereof.
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Tutti i celebri cantanti del
passato, non italiani, come Sims Reeves, Charles Santley, Emma Albani,
Marcella Sembrich, Nellie Melba, Victor Maurel, Marcel Journet, Dinh Gilly, ed
altri, non solo erano ben al corrente della lingua italiana ma sapevano per
esperienza che le cosiddette vocali italiane A, E, I, O, U (o meglio, le
cinque vocali come concepite e pronunciate dagli italiani) costituiscono la
"vera base" della voce e del canto, cioè, del Bel Canto. Tutti loro
sapevano che per cantare bene è indispensabile una solida conoscenza
dell'Italiano - vale a dire una conoscenza della lingua così come parlata
dagli italiani stessi, una lingua che non conosce altri suoni vocalici che
quelli sopramenzionati (e naturalmente le modificazioni di questi), che non
presenta comunque suoni nasali, gutturali e duri. L'italiano parla con queste
cinque vocali sia nella loro forma più pura che con leggere modificazioni di
queste ai fini di maggiore espressione ed accentuazione, a seconda delle
circostanze. Inoltre, la concezione italiana di queste cinque vocali in
relazione alla propria lingua parlata esige imperativamente che queste siano
prodotte su base chiara e scorrevole.
Un buon cantante italiano - un
prodotto della vera Scuola, l'unica e sola, "parla" come canta, per
quanto riguarda le suddette cinque vocali pure e fluide, che per ragioni di
convenienza sono chiamate italiane, o classiche, ma che di fatto si trovano
praticamente in ogni lingua dei popoli civilizzati e non civilizzati, sebbene
non sempre, o potremmo dire raramente, se non per niente, con la medesima
purezza di forma, colori e accentuazione nota all'italiano.
Anch'io condivido l'opinione
che il buon canto deve essere basato sulle 5 vocali a, e, i, o, u, nella loro
forma più pura, e nelle modificazioni di queste.
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Now as regards the
formation of these vowels in relation to singing I must bring into sharp
focus a highly important factor, viz: the absolute necessity for
"mentally" conceiving beforehand the vowel sound and its colour or
timbre, whether in pure or modified form, that one wishes, or is about, to
produce. In other words, "every vowel sound must be mentally shaped and
mentally given the requisite colour", according to circumstances,
"before" being physically produced on a natural and spontaneous
basis, fluid and untrammelled. Certain methods aim at a heavily emphasized
vowel production solely on a physical basis and without any
"mental" shaping and colouring beforehand. Which can only lead to
grossly exaggerated forms with consequent stiffening, in degree, of the parts
engaged in such production; the tonal product suffers accordingly. Any
exaggeratedly emphasized vowel sound constricts the throat; and assuredly no
tone issuing from a clamped adjustment and setting, however slight the
constriction, can
ever be spontaneous, harmonious, and expressive, let alone beautiful.
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Ora per quanto riguarda la
formazione di queste vocali in relazione al canto devo mettere in luce un fattore estremamente importante, cioè:
l'assoluta necessità di concepire "mentalmente" in anticipo il
suono vocalico e il suo colore o timbro, in forma pura o modificata, che si
voglia o si stia per produrre. In altre parole, "ogni suono vocalico
dev'essere formato mentalmente e dotato mentalmente del colore
richiesto", a seconda delle circostanze, "prima" d'essere
fisicamente prodotto su base spontanea e naturale, e in maniera fluida e
sciolta. Certi metodi mirano ad una produzione vocalica molto enfatizzata unicamente
su base fisica e senza nessuna forma e colorazione "mentale" data
anticipatamente. Cosa che può solamente condurre a forme grossolanamente
esagerate con conseguente irrigidimento, nel grado, delle parti utilizzate in
tale produzione; il prodotto tonale ne soffre di conseguenza. Qualsiasi suono
vocalico esageratamente enfatizzato stringe la gola; e sicuramente un tono
che scaturisce da una regolazione e impostazione bloccate, per quanto minima
possa essere la costrizione, non potrà mai essere spontaneo, armonioso ed
espressivo, figuriamoci se bello.
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Inversely, the very
fact of "mentally" conceiving, and "mentally shaping" and
colouring "each vowel sound" to be sung (in pure or modified form
according to what one has to express) "before" producing it,
induces simple and spontaneous (natural) movements of the parts concerned.
"This is what I have always done myself, and this is what I advise every
singer to do". And if he or she is not used to this mental work of
preparation, not having been taught it, I would sincerely advise him to start
right away to cultivate this vitally important habit. It merely demands
concentrated vigilance over a certain period of time. With patient and
persevering practice the thinking and doing merge as one, a flash
split-second action.
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Al contrario, il fatto stesso
di concepire "mentalmente", e "formare mentalmente" e
colorare "ogni suono vocalico" da cantarsi (in forma pura o modificata
a seconda di ciò che si deve esprimere) "prima" di produrlo,
provoca movimenti semplici e spontanei (naturali) delle parti coinvolte. "Questo
è ciò che io stesso ho sempre fatto e ciò che consiglio ad ogni cantante di
fare". E se il cantante o la
cantante non sono abituati a questo lavoro mentale di preparazione, non
avendo ricevuto un tal insegnamento, vorrei sinceramente consigliargli di
iniziare subito a coltivare questa abitudine di importanza vitale. Questa
esige soltanto un'intensa attenzione vigile per un certo periodo di tempo.
Con paziente e perseverante pratica, il pensiero e l'azione si fondono
assieme, un atto istantaneo che avviene in una frazione di secondo.
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When one has to pass
from one vowel to another on the same note, or an interval, it is necessary,
imperative even, to avoid any sudden or brusque change of the internal
shaping and tonal setting. As far as the high notes are concerned I can say that
the passing from one vowel to another (or, say, consecutively to all the
vowels one after the other) on the same pitch, for example, is barely felt;
in other words, the difference of position of the focused tone in the
resonance cavity between one vowel and the next is so slight as to be barely
noticeable.
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Quando si deve passare da una
vocale ad un'altra sulla stessa nota, o su un intervallo, è necessario,
perfino imperativo, evitare ogni cambiamento brusco e improvviso della forma
interna e dell'impostazione di un tono. Per quanto riguarda le note acute
posso dire che il passaggio da una vocale all'altra (o, diciamo, a tutte le
vocali consecutivamente una dopo l'altra) sulla medesima altezza di tono, per
esempio, viene sentito appena; in altre parole, la differenza di posizione
del tono 'messo a fuoco' nella cavità di risonanza tra una vocale e la
successiva è così lieve da essere appena percepibile.
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The vowels EE and
EH, OH and OO, are narrow sounds, in degree, on the low and lower medium
notes. But once we are on the high pitches they must be given ample space for
development, just as if they were of the same "aperture" as the AH
vowel. Which space-providing for purposes of tonal amplification is made
primarily with the "mind" and the "will" of the singer
(cervello e volontà).
It is all a question
of thought and will exercised and developed for some considerable time by the
singer, first during his studies and then on the operatic stage or concert
platform.
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Le vocali "I" ed
"E", "O" e "U", sono suoni stretti, nel grado,
su note medie basse e più basse. Ma una volta che noi siamo su altezze di
tono acute dev'essere dato loro ampio spazio per svilupparsi, proprio come se
fossero della stessa "apertura" della vocale A. Il quale
approvvigionamento di spazio, necessario ai fini dell'amplificazione tonale,
viene fatto primariamente con la "mente" e la "volontà"
del cantante (cervello e volontà).
È tutta una questione di
pensiero e di volontà esercitati e sviluppati per un certo lasso
considerevole di tempo dal cantante, prima durante i suoi studi e poi sulla
scena teatrale o sul palco da concerto.
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The EE vowel, in
particular, is a very much narrower sound that AH when produced on low and
lower medium notes; consequently it neither has nor can it be given the same
amplification as the latter on these low pitches.
Inversely, when sung
on a high or head note the EE vowel can, and should, be given the same space
for tonal amplification as AH.
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La vocale "I", in
particolare, è un suono molto più stretto della "A" quando prodotta
su note medie basse e più basse; di conseguenza questa né possiede né può
essere dotata della medesima amplificazione che ha quest'ultima, la lettera A, su questi toni
bassi.
Al contrario, quando cantata su
una nota alta o di testa, alla vocale "I" può, e dovrebbe, essere
dato lo stesso spazio per l'amplificazione tonale della "A".
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You see, the passing
from one vowel to the next is made above all MENTALLY, and without any
direct, willed physical effort in this sense. I do not dwell on the physical,
but primarily on the mental shaping and on the gliding-merging of vowel to
vowel internally. When the thinking is correctly based, the physical part
reacts and adjusts itself accordingly, with equal accuracy. My singing I
"create in my mind" first of all. "It must be so". After
all, everything in the world is a product of thought, human and divine;
everything made by man is the result of thought, a mental concept. And SHAPE
plays a highly important part.
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Vedete, il passaggio da una
vocale all'altra viene fatto soprattutto MENTALMENTE e senza nessuno sforzo
fisico diretto e voluto in tal senso. Non mi soffermo sulla forma fisica, ma
primariamente su quella mentale e sulla fluida fusione di vocale in vocale
internamente. Quando il pensiero viene correttamente stabilito, la parte
fisica reagisce e si regola di conseguenza con ugual precisione. Il mio
canto, prima di tutto, io lo "creo nella mia mente".
"Dev'essere così". Dopotutto, qualsiasi cosa al mondo è un prodotto
del pensiero, umano e divino; tutte le cose fatte dall'uomo sono il risultato
del pensiero, un concetto mentale. E la FORMA del suono vocalico gioca un
ruolo estremamente importante.
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For my part, I would
not teach or recommend all tenors to produce certain of these openish tones. Every
singer, whatever his category of voice, male or female, is in a sense a law
unto himself in this respect because, in view of individual variations in
structure and in the actual quality and degree of pliability and adaptability
of the mobile parts concerned in the internal shaping, not all voices, indeed
few do, lend themselves so readily to certain tonal nuances. Consequently,
every singer must experiment on his own voice, preferably with the aid of a
really knowledgeable teacher (alas, so few today), as to how much, or how
little, he can "open" an AH, or OH, or EH vowel on an upper medium
pitch, or on certain head notes, without degenerating into tonal blatancy, in
which vulgarity is just round the corner.
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Da parte mia, non insegnerei o
raccomanderei a tutti i tenori di produrre alcuni di questi toni aperti. Ogni
cantante, a qualsiasi categoria egli appartenga, maschio o femmina, è in un
certo senso una legge a sé stesso da questo punto di vista perché,
considerando le variazioni individuali nella struttura e nella vera e propria
qualità e grado di flessibilità ed adattabilità delle parti mobili coinvolte nella
forma interna, non tutte le voci, anzi in poche vi riescono, si prestano così
prontamente a certe sfumature di tono. Di conseguenza, ogni cantante deve
sperimentare sulla propria voce, preferibilmente con l'aiuto di un insegnante
veramente preparato (ahimè, così pochi oggigiorno), quanto o quanto poco egli
possa "aprire" una vocale A, od O, od E su un'altezza di tono medio
alta, o su talune note acute, senza degenerare nell'appariscenza sfacciata
del tono, nel quale la volgarità è proprio dietro l'angolo.
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This is absolutely
an individual matter and can only be solved individually. There must be no
slavish imitation of anybody at any time. Then again, the employment of these
openish tones must be governed by and depend on the psychological moment, what
emotion has to be expressed, and what the singer has to portray with may be
only just one note. Here again the vowel and its colouring (modification) is
the basis of and KEY to the situation, as in fact it is to every vocal
situation. Let the student bear this highly important factor constantly in
mind. A correctly balanced vocal mechanism teaches the singer himself to a
fine point how much the tone may or may not be "opened", and just
how much it should be "gathered up" (raccolto), or closed (rounded)
to avoid blatancy.
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Questa è una questione assolutamente
personale e può essere risolta solo individualmente. Non ci dev'essere mai nessuna
imitazione servile di nessuno. Poi ancora, l'impiego di questi toni aperti
deve essere guidato e dipendere dal momento psicologico, quale emozione deve venire
espressa, e che cosa deve rappresentare il cantante anche con una sola nota.
Qui, la vocale e la sua colorazione (modificazione) è la base e la CHIAVE
della situazione, come infatti lo è per tutte le situazioni vocali. Lo
studente tenga costantemente a mente questo fattore estremamente importante.
Un meccanismo vocale correttamente bilanciato insegna al cantante stesso fino
a un buon punto, quanto il tono può o non può essere "aperto", e
giusto quanto questo dovrebbe essere "concentrato" (raccolto), o
chiuso (arrotondato) per evitare l'appariscenza sfacciata d'esso.
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When the vocal
mechanism is correct and the singer really knows "what" to do, the
"how" and "why", there should be no difficulty in
producing a high note with any vowel.
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Quando il meccanismo vocale è corretto
e il cantante sa veramente "cosa" fare, il "come" ed il "perché",
non ci dovrebbero essere difficoltà nel produrre una nota acuta con qualsiasi
vocale.
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FUNZIONAMENTO DELLA RESPIRAZIONE NEL
CANTO LIRICO
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As regards breathing
in relation to singing, I would point out that when production is not correct
there can be no balanced breathing, no adequate, no accurate dosage or
control of the outgoing breath to sustain the position of the tone itself; in
which case the singer has to fall back on the great muscular effort.
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Per quanto riguarda il respiro
in relazione al canto, vorrei sottolineare che quando la produzione non è
corretta può esserci un respiro non bilanciato, un dosaggio o controllo della
fuoriuscita di fiato non accurato, inadeguato per sostenere la posizione del
tono stesso; in questo caso, il cantante deve far ricorso ad un grosso sforzo
muscolare.
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The basis of the
breath "tank" is the diaphragm; and the exact dosage of the
outgoing breath to produce, sustain and feed a given tone according to the
singer's thought and will ('pensiero e volontà') depends firstly (basically)
on the proper action of the diaphragm, and secondly (and highly important
auxiliary) on that of the lower or "floating" ribs. When a vowelled
tone is not well positioned or placed, be it F or P, when it is not correctly
sustained by the breath ('appoggiato') and "tuned in", it gives a
"hanging" impression ('a ciondolone'), a tonal flatness and
slackness that assuredly lacks character and "telling" qualities;
it will have little or no expression and "complexion".
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La base del "serbatoio"
del fiato è il diaframma; e l'esatto dosaggio della fuoriuscita del fiato per
produrre, sostenere e alimentare un dato tono secondo l'idea e il volere
('pensiero e volontà') del cantante, dipende primariamente (fondamentalmente)
dalla corretta azione del diaframma e secondariamente (e ausiliare
estremamente importante) dall'azione delle costole inferiori o
"fluttuanti". Quando un tono vocalizzato non è ben posizionato o
ben messo, sia esso F o P, quando
non è correttamente sostenuto dal fiato ('appoggiato') e
"accordato" con esso, dà un'impressione ciondolante ('a
ciondolone'), presenta una monotonia e fiacchezza tonale che sicuramente
manca di carattere e di qualità comunicative; avrà poca o nessuna espressione
ed "attitudine".
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With such tones,
particularly in "mezzavoce" singing, the breath escapes together
with the tonal stream, diluting and weakening it. As a result the full phrase
cannot be completed properly for lack of breath, much having been lost in
this way without benefiting the tone. Every tone must be well positioned,
sustained ('appoggiato') and tuned in. And the thought and will of the singer contribute
positively and in no small measure to this tonal positioning and sustaining.
Without a balanced positioning-sustaining no tone can possibly have or be
given colour, accent, and expression; consequently it will be more or less
"dead". Inversely, every tone produced must be given a colourful
life in exact degree ('in giusta misura') according to circumstances.
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Con questi toni, specialmente
nel canto a "mezzavoce", il fiato fuoriesce insieme al flusso
tonale, diluendolo e indebolendolo. Come risultato l'intera frase non può
essere completata adeguatamente per mancanza di fiato, essendosene perso
molto in questo modo, senza giovarne il tono. Ogni tono deve essere ben
posizionato, sostenuto ('appoggiato') e accordato col resto. E il pensiero e
la volontà del cantante contribuiscono positivamente e in non minor misura a
questo posizionamento e sostegno tonale. Senza un posizionamento e sostegno
bilanciati nessun tono può in alcun modo avere o essere dotato di colore,
accento, ed espressione; di conseguenza sarà più o meno "morto". Al
contrario, ogni tono prodotto deve essere dotato di vita colorata in esatto
grado ('in giusta misura') a seconda delle circostanze.
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Come and stand in
front of me. See how I take breath. Put your hands here. Feel how during
inspiration my diaphragm is lowered (thus pushing out the abdominal wall) and
how lateral rib expansion completes the act. Feel again how the abdominal
wall has now somewhat sunk inwards (as a result of the sideways expansion of
the lower ribs), and how "flexible" all is. Note particularly that
there is no rigidity or hardness at all in this region, but just a flexible
firmness with "give" in it. And note well, furthermore, that AS
SOON AS I COMMENCE TO SING I FORGET ALL ABOUT THE DIAPHRAGM AND RIBS,
"all about the breathing machinery and its action", and sing on the
air accumulated right underneath the larynx.
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Vieni e stai davanti a me.
Guarda come prendo fiato. Metti qui le tue mani. Senti come è abbassato il
mio diaframma durante l'inspirazione (perciò spingendo in fuori la parete
addominale) e come l'espansione delle costole laterali completa l'azione.
Senti ancora come la parete addominale ha ora qualcosa di infossato
all'interno (in conseguenza all'espansione obliqua delle costole inferiori) e
come tutto è "flessibile". Nota in particolare che non vi è
rigidità o durezza alcuna in questa regione del corpo, ma solo una flessibile
solidità con della "elasticità" in essa presente. E nota bene,
inoltre, che NON APPENA INCOMINCIO A CANTARE DIMENTICO TUTTO DEL DIAFRAMMA E
DELLE COSTOLE, "tutto sull'apparato respiratorio e le sue azioni",
e canto sull'aria accumulata proprio sotto la laringe.
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LA NOTA TENUTA
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Finally, I just want
to say a few words in regard to the "Nota Tenuta" (marked Ten). It
has an inherent duration value that is neither too long nor too short. If
held too long it rapidly degenerates into vulgarity; if too short it will
fail of true expression. Either way it will fall short of aesthetic and
artistic values. Certain singers erroneously believe they are securing a fine
effect by holding a note for a longer time than its exact measure ('giusta
misura'). Aesthetic law and that governing expression cannot be
disregarded with impunity. For the
right expression and telling effect on the audience the note should be held
for an exact-aesthetic sense that may be innate in a singer (who thus feels
it instinctively), or acquired by long experience.
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Infine, voglio solo dire alcune
parole in merito alla "Nota Tenuta" (segnata Ten). Questa ha un
valore di durata inerente che non è né troppo lungo né troppo corto. Se
tenuta troppo a lungo, rapidamente degenera in volgarità; se troppo corta
mancherà di vera espressione. In entrambi i casi verrà a mancare di valori
estetici ed artistici. Alcuni cantanti credono erroneamente di assicurarsi un
effetto meraviglioso tenendo una nota per un lasso di tempo più lungo della
sua esatta misura ('giusta misura'). La legge estetica e quella che regola
l'espressione non possono essere ignorate con impunità. Per un'appropriata
espressione e un effetto comunicativo verso il pubblico la nota dovrebbe essere
tenuta per un esatto senso estetico che può essere innato in un cantante (che
perciò lo sente istintivamente), o acquisito con una lunga esperienza.
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Tratto da: E. Herbert-Caesari
[Diplomé, La Regia Accademia di Santa Cecilia, Rome]
- THE VOICE OF THE
MIND – 1951
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Ed ora alcuni video, dove è possibile ascoltare il grande Gigli e osservarlo mentre canta. Notare come il grande Gigli gestisce la respirazione, osservare attentamente l'uso delle posizioni vocali e notare come ottenga diverse tipologie di suoni negli acuti
Nel Quartetto del "Rigoletto" di Verdi, registrato nel 1927
Duetto tenore-baritono da "I pescatori di perle" di Bizet, registrato nel 1927
Aria "Ombra mai fu", da "Serse" di Haendel, registrato nel 1933
Prova di registrazione, in studio a Londra nel 1946, dell'aria "M'apparì", dalla Martha di Flotow
Beniamino Gigli, definito "Signore del Bel Canto", canta la canzone "Rondine al nido" nel 1940
Gigli in Concerto, nella tourneè in Sud America del 1951 - (Buenos Aires, Rio de Janeiro) |
Un saluto cordiale a tutti gli ammiratori del grande Gigli!
M° Astrea Amaduzzi - M° Mattia Peli
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Belcanto Italiano ® Masterclasses dal 28 luglio al 3 agosto 2016 a Recanati (MC)
"Lo studio della perfezione della più alta Tecnica Vocale Italiana"Docenti:
Astrea Amaduzzi Soprano & Singing Teacher
Mattia Peli, Conductor, Pianist & Composer
A cura del Centro Internazionale di Studi per il Belcanto Italiano "Beniamino e Rina Gigli" e dell'Associazione "Beniamino Gigli" - Recanati
Info e prenotazioni: segreteria.belcantoitaliano@gmail.com
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